Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù
Villanuova sul Clisi, Brescia
Cenni storici
Il nome Villanuova viene suddiviso in villa, perché alle origini era un piccolo sobborgo di Gavardo, nuova, in quanto il paese è recente, sul Clisi, che indica il fiume Chiese (anche chiamato Clisi) sul quale si è sviluppato il comune. Inizialmente il piccolo paese si chiamava solo Villa e nel 1862 il comune assume la denominazione attuale.
 
Il nome Prandaglio deriva dal latino pre-vallium (davanti alla valle) o dal nome romano Prandalius.
 
Le due località esistenti nel periodo tardo-medievale che hanno dato origine al paese sono Valverde e Prandaglio.
 
Nella prima, era presente una chiesetta intitolata a Sant'Agata. Nel 1580, San Carlo Borromeo accolse le richieste dei Villanovesi e iniziò la costruzione di un altro edificio, dedicato a San Matteo. È stato demolito e ampliato tra il 1828 e il 1840 per fare posto alla nuova chiesa di San Matteo, ora inagibile e sconsacrata.
La struttura, nel centro di Valverde, che è giunta fino a noi è stata costruita successivamente e dedicata a Santa Maria Assunta.
 
Nella seconda, la chesa parrocchiale, di San Filastrio, risale al 1546, ma ha subìto alcuni rimaneggiamenti nel Seicento.
Un'altro luogo di culto, usato anticamente e distante circa un chilometro e mezzo da Prandaglio, è intitolato a San Pancrazio.
 
Ma la chiesa più antica di Villanuova è quella di Madonna della Neve, che sorge sulla sommità del monte Renico, dove passava un importante sentiero. Risale al XV secolo e è stata pesantemente danneggiata dal terremoto del 2004. Dal 2011 è nuovamente agibile, dopo aver subito un lungo lavoro di riparazione e consolidamento
Probabilmente si trova sopra le rovine di una più antica fortezza posta a difesa della Val Sabbia.
 
La costruzione della chiesa parrocchiale attuale, del Sacro Cuore di Gesù, è inziata il 4 novembre 1928 su progetto dell'architetto Egidio Dabbeni. Fu inaugurata il 18 luglio 1943 e colpita da alcune schegge durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale (si può notare ancora oggi una scalfitura nel marmo dell'altare di San Matteo). Gli ultimi rimaneggiamenti sono avvenuti nel dopoguerra.
La costruzione fu fortemente voluta dal parroco dell'epoca, Don Lorenzo Ambrosi, che si impegnò a raccogliere i fondi e reclutare i lavoratori.
La prima pietra fu posata il 18 novembre 1928, dopo alcuni ritardi causati dalla pioggia, con la benedizione del vescovo di Brescia, Monsignor Giacinto Gaggia. 
Fu posta anche una scatola, che si trova sotto l'attuale altare, contenente alcune monete dell'epoca e la seguente iscrizione. 
 
 
Nell'Anno del Signore MCMXXVIII, addì IV novembre, nel giorno sacro ai Caduti per la Patria. Con la benedizone del Sommo Pontefice Pio XI, nell'anno VII del suo pontificato. Essendo Re d'Italia Vittorio Emanuele III; Capo del Governo Sua Eccellenza Benito Mussolini. Nel XXXVIII anno di parrocchiato del rettore Don Lorenzo Ambrosi.
 
Sua Eccellenza Monsignor Giacinto Gaggia
Vescovo di Brescia